“Una grande emozione ed un grande onore. Poter accogliere a Palermo il Pontefice è un grande onore per me e per tutta la città. Lo è ancora di più perché Papà (sic) Francesco, accogliendo l’invito rivoltogli qualche giorno fa a Roma a nome di tutta la comunità palermitana, verrà proprio per ricordare il martirio del beato padre Pino Puglisi, che speriamo diventi Copatrono della città metropolitana”.
Caro Signor Sindaco Orlando, che per altri versi ci piace e anche molto, come quando sfila sotto le bandiere arcobaleno del Palermo Pride, questa sua dichiarazione del 26 maggio scorso ci pare parecchio problematica. Saremmo tentati di dire che è proprio sbagliata (e non per il lapsus sulla paternità – o patriarcato?), ma reputiamo giusto che la difenda rispondendo a tre semplici domande:
- Fermo restando che ognuno si emoziona come meglio crede, ha verificato che la visita del monarca assoluto di uno Stato straniero, incline (comprensibilmente e inevitabilmente, visto il particolare trono su cui siede) alle invettive omofobe e retrograde ― come quelle recentissime contro le famiglie arcobaleno e contro i diritti e la dignità delle donne, che umiliano e mettono in pericolo cittadine e cittadini, anche minori, già vittime di discriminazioni e maltrattamenti ― sia “un onore per tutta la città“?
- Prima di rivolgere inviti “a nome di tutta la comunità palermitana“, si è chiesto se noi contribuenti di Palermo siamo tutti egualmente emozionati e ansiosi di spendere il nostro danaro, versato spesso con sacrificio in tributi locali, per osannare un simile personaggio?
- Che tipo di segnale ritiene di aver dato a Cosa Nostra espungendo ogni riferimento alla mafia dal suo comunicato (addirittura censurando una prima versione già pubblicata) pur di non turbare la Conferenza Episcopale Italiana?
Comunque, sul primo quesito, ci sentiamo di offrirle un aiutino: l’onore è tutto suo.
Cordiali saluti.
Il Circolo UAAR di Palermo.