UAAR Palermo con ANPI in piazza contro i fascismi sabato 24 febbraio

Razionalista contro la violenza irrazionale, umanista contro chi vuole dividere l’Umanità in razze, religioni, tribù, il Circolo UAAR di Palermo sarà domani in piazza Massimo con i Partigiani dell’ANPI a difendere la Repubblica nata dalla Resistenza contro fascisti vecchi e nuovi: non permetteremo che pochi fomentatori di odio e razzismo avvelenino le radici antifasciste dalle quali 70 anni fa è rinato il nostro Paese.

Comunicato ANPI 23/02/2018

Domani l’ANPI è in piazza a Palermo, in Piazza Massimo alle ore 16.00, in appoggio alla manifestazione nazionale di Roma, per ribadire ancora una volta che  vanno isolati i rigurgiti fascisti negando ad essi ogni legittimazione politica, come vuole la nostra Costituzione.

Chiediamo alle siciliane e ai siciliani di scendere in piazza a difesa dei valori democratici, convinti del compito di respingere con forza e con intelligenza il tentativo di una nuova strategia della tensione alimentata da un clima che tende a ricreare la logica degli opposti estremismi. E assolvere a un compito come ANPI, erede naturale dei più alti valori ideali e morali della Resistenza e della lotta di Liberazione.
Rivolgiamo un appello alle associazioni laiche e religiose, al mondo del volontariato, alle forze politiche e sindacali per un fronte comune, per una lotta politica e ideale, non certo rispondendo alla violenza con la violenza.

 

10 Febbraio: Palermo antifascista e antirazzista

Perché siamo allergici a tutte le croci, ma quelle celtiche e quelle uncinate ci fanno proprio schifo. Il Circolo UAAR di Palermo ci sarà!

Presidio a piazza Castelnuovo (Politeama) sabato 10 febbraio alle 16.00

L’attacco di matrice terroristica e di stampo fascista di Macerata, seguito al ritrovamento del corpo di una giovane donna morta in circostanze ancora da chiarire, con il coinvolgimento di due cittadini nigeriani, non costituisce un episodio isolato, ma segna un drammatico punto di svolta di un processo che è in corso da anni.

La criminalizzazione degli immigrati irregolari, i richiedenti asilo costretti e raggiungere illegalmente il nostro paese per l’assenza di vie legali di ingresso, quindi la criminalizzazione degli operatori della solidarietà, sia a mare – con gli attacchi alle ONG – che a terra, nei confronti di chi prestava assistenza ai migranti in transito in Italia diretti verso altri paesi, sono state tutte tappe che hanno permesso ad alcune forze politiche di strumentalizzare la crisi economica che sta travolgendo lo stato sociale in Italia, addossando tutte le colpe agli immigrati, soprattutto quelli arrivati negli ultimi tre anni dalla Libia, per nascondere le responsabilità di chi ha determinato la crisi e ne sta traendo enormi profitti economici e politici.


Si assiste oggi ad un capovolgimento di senso nel discorso pubblico e nel sentire collettivo.

Fondamentali principi costituzionali sono strappati in nome della difesa di una presunta sicurezza che nessuno potrà garantire davvero affidandosi all’autodifesa personale, ma neppure con una mera moltiplicazione delle forze di polizia presenti sul territorio. Si sta passando dal principio della colpa individuale, pilastro del diritto penale negli stati democratici, alla colpa collettiva, che ci riporta alle tragiche esperienze dello sterminio nazista del secolo scorso e vengono abbattute garanzie difesa e principi come la presunzione di innocenza.

Ma quello che è più grave è la reazione dello stato, come emerge dalle dichiarazioni del ministro dell’interno Minniti, che sembra dare per scontata la responsabilità collettiva e la criminalizzazione di tutti i migranti costretti alla irregolarità. E opera un sottile distinguo solo per condannare i mezzi che il mancato killer di Macerata avrebbe usato come reazione allo scempio fatto del corpo di una povera ragazza.

Appare gravissimo che non si perseguano formazioni politiche come Forza Nuova e la Lega, che hanno espresso con toni diversi solidarietà nei confronti dell’autore di un attacco terroristico. Ma appare ancora più grave l’inerzia del ministero dell’interno, che ordina alla polizia di attaccare i presidi democratici, ma assiste inerte alla ricostituzione di un partito apertamente fascista, con i suoi appartenenti che si sentono legittimati ad attaccare ovunque ed a colpire innocenti solo perché immigrati o cittadini solidali.

Se questa spirale di violenza non sarà bloccata si rischia un livello di scontro sociale che potrebbe sfociare nel conflitto armato.

Noi crediamo che i valori costituzionali vadano preservati con un impegno quotidiano. In questo momento, però, occorre anche manifestare pubblicamente per avvertire i pericoli che sta correndo la nostra democrazia, a partire dagli attacchi quotidiani che subiscono i migranti e tutti coloro che operano nel campo dell’accoglienza e della solidarietà.

La vera sicurezza nasce dal rispetto reciproco e dalla convivenza di persone che ormai sono radicate nel nostro territorio, piaccia o non piaccia a fascisti, leghisti e benpensanti di vario tipo, che scaricano sui migranti ogni tipo di frustrazione sociale. La nostra risposta è quella di promuovere iniziative concrete per il riconoscimento dei diritti fondamentali e dei diritti sociali a tutti ed a tutte, senza discriminazioni di “razza” e di nazionalità.

Su questo chiamiamo alla partecipazione tutti coloro che vogliono davvero garantire per il futuro convivenza pacifica e rispetto reciproco con i migranti. La violenza istituzionale ed il terrorismo fascista, che spesso si sono ritrovate alleate, non possono che spingere nel baratro il nostro paese. Occorre un rafforzamento delle reti di solidarietà e della capacità di risposta ad attacchi che temiamo possano proseguire ancora in futuro.

Per questo vi invitiamo tutti/e a partecipare alla MANIFESTAZIONE di SABATO 10 febbraio a Palermo alle ore 16 a Piazza Politeama, IN CONTEMPORANEA CON LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI MACERATA.

Partecipare, essere presenti, collegarsi con tutte le realtà antirazziste ed antifasciste costituisce l’unica possibile risposta per difendere la sicurezza di tutti e le speranze di futuro per i nostri figli e le nostre figlie.

SOLIDARIETA’ ALLA DONNA ED AGLI UOMINI FERITI DALLA VIOLENZA CIECA E RAZZISTA