L8 marzo telematico: le parole sono importanti

L’amore ai tempi del corona: le atee e gli atei di Palermo, impossibilitat* dalle misure emergenziali in vigore a scendere nella piazza fisica al fianco delle donne variamente (mis)credenti, scelgono l’agorà digitale per un momento di riflessione ed autoeducazione su linguaggio e politica di genere.


Come proposto nella nostra ultima riunione, svoltasi proprio nelle ore in cui di delineava il noto decreto restrittivo, ci incontreremo digitalmente dalle 16:30 alle 18 sfruttando la piattaforma open source Jitsi Meet, usata in queste ore usata anche da diverse scuole per la cosiddetta “didattica a distanza”.


Chi lo vorrà, potrà illustrare un piccolo spunto (non più di 3 minuti) su una parola o un’espressione rivelatrice dell’asimmetria e dell’oppressione strutturale nei rapporti di genere, come si manifestano e si consolidano nell’uso comune della lingua. Esauriti i contributi, ne discuteremo insieme fino all’esaurimento del tempo a disposizione, nella speranza di accrescere la nostra consapevolezza e la capacità di superare il nostro stesso patriarcato interiorizzato (non di rado originato e rafforzato da retaggi religiosi).
Ai contributi succitati (non più di 3 minuti ciascuno) che precederanno la discussione libera, sarà data priorità nell’ordine in cui li preannuncerete in queste ore usando la sezione discussione dell’evento Facebook (anche per evitare duplicati).


Consigliamo alle/i partecipanti che non la conoscessero, di iniziare a sperimentare e familiarizzare con la piattaforma Jitsi qui: https://meet.jit.si.


5 minuti prima dell’inizio (alle 16:25) invieremo, sull’evento Facebook che vi invitiamo a sottoscrivere, e per email a socie e soci, l’indirizzo esatto a cui collegarsi per partecipare, aprendo il link direttamente dal browser o nell’app mobile Jitsi Meet.

Adeste infideles digitales!