Il Circolo UAAR di Palermo manifesterà venerdì 8 marzo 2019, a supporto dello sciopero globale transfemminista proclamato da Non Una di Meno, contro l’ascesa delle destre reazionarie e degli integralismi religiosi che hanno stretto ormai da tempo un patto a livello globale. Dal Brasile all’Ungheria, dall’Italia alla Polonia, dagli Stati Uniti alla Russia, le politiche contro le donne e le persone LGBTIA+, la difesa della famiglia “tradizionale” eteronormata e dell’ordine patriarcale, gli attacchi alla libertà di abortire vanno di pari passo con la guerra aperta contro le persone migranti, le minoranze religiose, la libertà di pensiero e di autodeterminazione di ciascuna e di ciascuno.
Manifestiamo perché rifiutiamo ogni forma di ingerenza e di controllo, confessionale e non, sui nostri corpi, sulle nostre scelte e sulle nostre vite. Ci opponiamo fermamente all’alleanza scellerata creatasi tra nuovi e vecchi fascismi e il clericalismo dilagante che, attraverso una strategia retorica e politica elaborata già da anni, trova nei gruppi contro la libertà di scelta delle donne e nei tradizionalisti di ogni estrazione i vettori dell’opposizione alle trasformazioni sociali in senso anti-essenzialista e laico.
Manifestiamo contro i continui attacchi sul fronte teorico, giuridico, medico, scolastico posti in essere da coloro che promuovono una visione confessionale dell’ordine sessuato e sessuale, demonizzando e delegittimando le lotte e le rivendicazioni del movimento femminista e del movimento LGBTQIA+.
Manifestiamo contro il disegno di legge Pillon su separazione e affido, che impone una visione religiosa e gerarchica delle relazioni familiari, subordina le donne al ruolo di madri e mogli, strumentalizza i figli vincolando i coniugi e ostacolando di fatto lo scioglimento del matrimonio; chiediamo pertanto l’immediato ritiro di questo DDL.
Manifestiamo contro le reiterate azioni poste in essere per il depotenziamento della legge 194 e la crescente obiezione di coscienza negli ospedali pubblici che rendono inapplicabili le leggi dello Stato in materia di aborto e biotestamento.
Manifestiamo per contrastare il pernicioso indottrinamento nelle scuole e nelle Università da parte di coloro che tentano di imporre una visione religiosa e/o tradizionalista della famiglia e delle relazioni.
Manifestiamo contro il World Congress of Families di Verona che riconosce come famiglia quella fondata esclusivamente sul matrimonio tra un uomo e una donna eterosessuali e sui loro figli biologici, che impone una visione patriarcale e confessionale dell’esistenza, relega le donne al ruolo di fattrici di figli, promuove discriminazione e invisibilizzazione delle persone LGBTIA+. Chiediamo il ritiro immediato del patrocinio e della partecipazione ad ogni titolo, della Provincia di Verona, della Regione Veneto, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Ministero della Famiglia e delle Disabilità e dei loro rappresentanti, che con il loro appoggio implicito o esplicito disonorano le nostre istituzioni democratiche.
Manifestiamo contro un sistema di pensiero patriarcale, misogino, omotransfobico, e contro le strutture economiche e sociali attraverso cui, in un gioco di complicità implicita, l’uno sostiene e perpetua le altre.
Rivendichiamo per tutte e tutti la libertà di scelta e di autodeterminazione.
L’8 marzo alle 16:30 saremo in piazza Politeam. Liber* di scegliere, liber* di determinarci!