Martedì prossimo 28 marzo alle ore 19 torniamo a riunirci, stavolta finalmente nella nostra sede di via Matteo Bonello 39: dietro la cattedrale, di fronte al parcheggio Papireto, raggiungibile in auto nonostante la ZTL per grazia del vescovo ;).
Faremo il punto in vista dell’aprile di fuoco che ci aspetta:
A quanti si interessano di didattica alternativa all’Insegnamento della Religione Cattolica – educatrici ed educatori, famiglie o semplicemente cittadine e cittadini responsabili: Il Circolo UAAR di Palermo e i Cobas Scuola stanno organizzando per il 6 aprile 2017 una giornata di convegno-laboratorio (Evento Facebook) nel quale mettere a punto proposte operative, destinate alla scuola di ogni ordine e grado ma soprattutto alla primaria, dove spesso il tema è trascurato, nonostante l’importanza di sottrarre menti ancora acerbe ad indottrinamenti precoci, specie nei primissimi cicli che prevedono, paradossalmente, non una ma ben due ore di religione settimanali.
Motivazioni e obiettivi
Abbiamo osservato che anche in quegli istituti dove, magari dopo insistenze, pressioni e diffide, si garantisce il diritto e si reperisce l’insegnante da dedicare alla didattica alternativa (quasi sempre tra quelli meno “popolari” per i più svariati – e spesso nobili – motivi e che quindi hanno maggiore disponibilità oraria), i progetti, essendo considerati più un’incombenza che una priorità, risultino a volte abborracciati e poco utili o accattivanti, tanto che i destinatari a volte si chiedono se l’ora di religione non sarebbe meno noiosa.
Questo fenomeno è esacerbato dal fatto che spesso le lezioni di ora alternativa si rivolgono a uno o due alunni, ed essendo l’insegnante di religione spalmato su molte classi, risulta oggettivamente difficile soddisfare la richiesta, che pure viene avanzata, di accorparle per fascia d’età e ridurre l'”effetto ghetto“. E sì, se l’insegnante è particolarmente bravo e il progetto didattico ben ponderato, una lezione individuale può essere efficace come e più di una collettiva, ma generalmente un gruppo di dimensioni contenute è più stimolante del deserto, se non altro grazie alle interazioni orizzontali.
Infine, sempre nella scuola primaria ma non solo, registriamo l’esigenza di comunicare ai bambini elementi di cultura religiosa che nelle famiglie credenti o sedicenti tali sono dati per scontati, vista la volontaria sovraesposizione a molteplici agenzie d’indottrinamento (anche se, riscontriamo, con esiti sorprendentemente poveri per quanto attiene alle nozioni e ai riferimenti intertestuali effettivamente acquisiti), riconoscendone l’imprescindibilità per la decodifica della produzione letteraria e artistica, in larga parte influenzata dalla religione in quasi tutte le culture, e in quella europea spesso direttamente finanziata dalla chiesa cattolica come mezzo di propaganda.
Pertanto ci proponiamo l’obiettivo di realizzare un progetto di curriculum per la didattica alternativa nella scuola primaria, organicamente strutturato con il contributo di pedagogisti e cultori di materie filosofiche e storiche, che mitighi queste criticità e sollevi almeno in parte i “malcapitati” insegnanti prescelti dall’incombenza di “inventarsi” qualcosa per occupare i piccoli miscredenti. “Cultura religiosa e filosofica” il possibile titolo. Chiave di volta per la riuscita di quest’iniziativa sarebbe la realizzazione di un apposito supporto didattico, che potrebbe essere edito da Nessun Dogma, il progetto editoriale dell’UAAR, o da una casa editrice specializzata che ne abbia il coraggio: tale supporto, dato non trascurabile, potrebbe essere finanziato dal buono libri che attualmente spendibile a proprio arbitrio per la quota riguardante il “sussidiario” di IRC qualora l’allievo non se ne avvalga (qualcuno, per coerenza, ci compra libri di filosofia).
Il primo passo: il convegno di aprile
Quando: giovedì 6 aprile 2017.
Titolo: “L’ora di Religioni e Filosofie – Verso un curriculum inclusivo per la didattica alternativa all’IRC”
Si rivolgerà prevalentemente ad insegnanti della scuola dell’obbligo ma anche famiglie e cultori delle discipline coinvolte, che nella mattinata potranno dibattere gli aspetti contenutistici e metodologici della proposta; nel pomeriggio strutturare i contenuti calandoli nella concretezza dei cicli scolastici: religioni comparate, filosofia per bambini, pratiche di meditazione e di consapevolezza corpo-mente. Il tutto in una cornice tecnica che guardi da un lato alla didattica inclusiva e alla promozione del rispetto reciproco attraverso la conoscenza e la comprensione, dall’altro all’interdisciplinarietà per la decodifica dei prodotti culturali ispirati a topoi religiosi, mitici, filosofici, ad esempio nelle arti figurative, nella musica, nella letteratura. Non trascureremo il quadro normativo, entro il quale ci vogliamo muovere con pragmatismo e realismo, pur senza astenerci dal criticare l’inopportunità e l’incostituzionalità de facto, anche se non de iure in un’aberrazione tutta italiana, dell’insegnamento privilegiato di una specifica confessione religiosa nella Scuola Pubblica Statale.
Alla fine della giornata dovrebbero essersi formati dei gruppi di lavoro che si daranno una scadenza a non più di 6 mesi per formulare, almeno in bozza, un progetto editoriale di sussidio didattico ed una presentazione-vademecum per l’adozione “chiavi in mano” o quasi nelle scuole come proposta di attività alternativa all’IRC, presumibilmente sotto il nome di “Cultura religiosa e filosofica (CREF)“.
Crediamo sia un obiettivo ambizioso ma realizzabile, con l’aiuto di tutti coloro che, come noi, lo reputano un passo necessario e non più rinviabile per sperare in un futuro di pacifica convivenza, in cui la compassione ed il riconoscimento dei diritti abbiano la meglio sull’imposizione violenta dei “valori non negoziabili” rivendicati dalla maggioranza di turno.
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