10 Febbraio: Palermo antifascista e antirazzista

Perché siamo allergici a tutte le croci, ma quelle celtiche e quelle uncinate ci fanno proprio schifo. Il Circolo UAAR di Palermo ci sarà!

Presidio a piazza Castelnuovo (Politeama) sabato 10 febbraio alle 16.00

L’attacco di matrice terroristica e di stampo fascista di Macerata, seguito al ritrovamento del corpo di una giovane donna morta in circostanze ancora da chiarire, con il coinvolgimento di due cittadini nigeriani, non costituisce un episodio isolato, ma segna un drammatico punto di svolta di un processo che è in corso da anni.

La criminalizzazione degli immigrati irregolari, i richiedenti asilo costretti e raggiungere illegalmente il nostro paese per l’assenza di vie legali di ingresso, quindi la criminalizzazione degli operatori della solidarietà, sia a mare – con gli attacchi alle ONG – che a terra, nei confronti di chi prestava assistenza ai migranti in transito in Italia diretti verso altri paesi, sono state tutte tappe che hanno permesso ad alcune forze politiche di strumentalizzare la crisi economica che sta travolgendo lo stato sociale in Italia, addossando tutte le colpe agli immigrati, soprattutto quelli arrivati negli ultimi tre anni dalla Libia, per nascondere le responsabilità di chi ha determinato la crisi e ne sta traendo enormi profitti economici e politici.


Si assiste oggi ad un capovolgimento di senso nel discorso pubblico e nel sentire collettivo.

Fondamentali principi costituzionali sono strappati in nome della difesa di una presunta sicurezza che nessuno potrà garantire davvero affidandosi all’autodifesa personale, ma neppure con una mera moltiplicazione delle forze di polizia presenti sul territorio. Si sta passando dal principio della colpa individuale, pilastro del diritto penale negli stati democratici, alla colpa collettiva, che ci riporta alle tragiche esperienze dello sterminio nazista del secolo scorso e vengono abbattute garanzie difesa e principi come la presunzione di innocenza.

Ma quello che è più grave è la reazione dello stato, come emerge dalle dichiarazioni del ministro dell’interno Minniti, che sembra dare per scontata la responsabilità collettiva e la criminalizzazione di tutti i migranti costretti alla irregolarità. E opera un sottile distinguo solo per condannare i mezzi che il mancato killer di Macerata avrebbe usato come reazione allo scempio fatto del corpo di una povera ragazza.

Appare gravissimo che non si perseguano formazioni politiche come Forza Nuova e la Lega, che hanno espresso con toni diversi solidarietà nei confronti dell’autore di un attacco terroristico. Ma appare ancora più grave l’inerzia del ministero dell’interno, che ordina alla polizia di attaccare i presidi democratici, ma assiste inerte alla ricostituzione di un partito apertamente fascista, con i suoi appartenenti che si sentono legittimati ad attaccare ovunque ed a colpire innocenti solo perché immigrati o cittadini solidali.

Se questa spirale di violenza non sarà bloccata si rischia un livello di scontro sociale che potrebbe sfociare nel conflitto armato.

Noi crediamo che i valori costituzionali vadano preservati con un impegno quotidiano. In questo momento, però, occorre anche manifestare pubblicamente per avvertire i pericoli che sta correndo la nostra democrazia, a partire dagli attacchi quotidiani che subiscono i migranti e tutti coloro che operano nel campo dell’accoglienza e della solidarietà.

La vera sicurezza nasce dal rispetto reciproco e dalla convivenza di persone che ormai sono radicate nel nostro territorio, piaccia o non piaccia a fascisti, leghisti e benpensanti di vario tipo, che scaricano sui migranti ogni tipo di frustrazione sociale. La nostra risposta è quella di promuovere iniziative concrete per il riconoscimento dei diritti fondamentali e dei diritti sociali a tutti ed a tutte, senza discriminazioni di “razza” e di nazionalità.

Su questo chiamiamo alla partecipazione tutti coloro che vogliono davvero garantire per il futuro convivenza pacifica e rispetto reciproco con i migranti. La violenza istituzionale ed il terrorismo fascista, che spesso si sono ritrovate alleate, non possono che spingere nel baratro il nostro paese. Occorre un rafforzamento delle reti di solidarietà e della capacità di risposta ad attacchi che temiamo possano proseguire ancora in futuro.

Per questo vi invitiamo tutti/e a partecipare alla MANIFESTAZIONE di SABATO 10 febbraio a Palermo alle ore 16 a Piazza Politeama, IN CONTEMPORANEA CON LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI MACERATA.

Partecipare, essere presenti, collegarsi con tutte le realtà antirazziste ed antifasciste costituisce l’unica possibile risposta per difendere la sicurezza di tutti e le speranze di futuro per i nostri figli e le nostre figlie.

SOLIDARIETA’ ALLA DONNA ED AGLI UOMINI FERITI DALLA VIOLENZA CIECA E RAZZISTA

2 commenti su “10 Febbraio: Palermo antifascista e antirazzista”

  1. Non sono razzista. E sono un agnostico razionalista. Però meno ancora delle Croci mi piacciono le Mezzelune. E meno ancora delle tonache dei preti mi piacciono le barbe dei mullah. Ovviamente condanno azioni come quella di Traini a Macerata, però è altrettanto vero che reputo dissennata ed ipocrita la linea seguita dai governi degli ultimi anni in merito alle recenti ondate migratorie. Far entrare un sacco di gente alla quale non puoi offrire di meglio che, nel migliore dei casi, lavoretti sottopagati quasi sempre in nero e, nel peggiore, una vita ai margini della società e del sistema produttivo significa spingere una larghissima parte di loro nell’illegalità o nella criminalità. E significa anche innescare una bomba sociale che è soltanto questione di tempo prima che esploda con effetti devastanti. Per non parlare della difficoltà di andare a integrare gente che viene da ambiti culturali i cui valori sono non soltanto differenti ma irrimediabilmente confliggenti con quelli delle nostre democrazie liberali. Il tutto per assicurare una redditizia mangiatoia agli amici delle Coop e sperando di trasformare i clandestini di oggi in cittadini e, pertanto, elettori in un domani prossimo. In conclusione, vorrei capire cosa c’entra l’essere atei o agnostici razionalisti con questo genere di prese di posizione partigiane in campo politico… Far parte di un’associazione come la vostra potenzialmente avrebbe potuto interessarmi, ma se la trasformate in un partito preferisco tenermene alla larga. Saluti

    1. Prendere posizione contro il fascismo è partigiano, ma non partitico: non significa stare dalla parte di un partito, ma dalla parte della democrazia e della Costituzione. Che non è necessariamente “la più bella del mondo” in tutte le sue parti (l’articolo 7, diciamolo, fa abbastanza schifo), ma ha in sé gli anticorpi contro il ritorno del totalitarismo. E combattere il totalitarismo (che se si affermassero partiti come Forza Nuova sarebbe non solo fascista, ma anche teocratico) è l’unica scelta razionale e laica.

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